(30-10-2012, 13:27)bayoneta escribió:

(30-10-2012, 12:22)susa escribió: a mi es lo que me parece. Ferrari con problemas y guerras internas que nada tienen que ver con la competición en si, y lo más triste es queda prensa española, algún buitre, los mezquinos que no llevan que Alonso sea el piloto más grande de la actual F1, enmerdando tras una carrera increible de Alonso. Ayer había artículos preciosos dedicados a Alonso.

Aun siguen habiendolos por eso en este la gazzetta dello sport hace un pequeño resumen actual y habla sobre la posible llegada de Vettel a Ferrari,

Articulo de La gazzetta dello sport 30-10-21012

Fernando che non molla

PINO ALLIEVI

Il karma di Alonso: una carriera a inseguire

È il più completo e ha vinto 2 titoli senza mai avere l’auto migliore. Con Vettel è guerra sul futuro e se arrivasse...

Inseguire è il suo destino. Lo ha sempre fatto. Alonso ha conquistato due Mondiali e vinto 30 gran premi quasi sempre con mezzi inferiori agli avversari.
È stato così ai tempi Renault, la storia si sta ripetendo con la Ferrari.
La maledizione di dover rischiare il doppio dei rivali.
Accadeva quando doveva battersi con la Ferrari superiore di Schumacher.
Succede anche ora che sulla rossa c’è lui e ogni impresa—come domenica in India, coronata da un secondo posto che vale
quanto un primo—ha un prezzo ben più alto delle cavalcate solitarie dei piloti Red Bull.
Un destino, appunto. Con la Ferrari che sta facendo i miracoli,
da anni, per dargli il massimo senza riuscirci.

Ritardo Nel 2010 fa sembrava fatta e poi venne l’erroraccio ai box di Abu Dhabi a cancellare il sogno: non fu colpa sua.
Poi altre due stagioni di sforzi sovraumani per portare il Cavallino a lottare alla pari o quasi con la Red Bull.
La Ferrari recupera, i progressi dell’India rispetto alla Corea sono evidenti.

Ma la Red Bull va oltre e la distanza resta inalterata. Purtroppo per Fernando.
Il quale più passa il tempo più tende pervicacemente a distinguere le responsabilità, sottolineando come «da 5-6 gran premi» la Ferrari non ce la faccia a dargli quello di cui lui avrebbe bisogno.
Ossia un maggior carico aerodinamico per tenere la macchina incollata a terra.
È questo il motivo per cui in tante occasioni le sue corse diventano azzardi, rispetto alla rassicurante sicurezza con cui
Vettel guida la Red Bull.

Futuro Ma c’è un altro discorso legato a Vettel. Sottile, insidioso, tagliente.
Si sa che dall’autunno 2011 esiste qualcosa che lega Vettel a Maranello. Non un contratto vero e proprio, quanto un’intesa per portare il campione tedesco a condurre la Ferrari nel 2014. O al massimo nel 2015.
I termini sono noti solo al pilota, oltre che a Montezemolo e Domenicali.
E il fatto che per il 2013 si sia cercato qualcuno disposto a firmare per un solo anno
(poi si è optato per la soluzione indolore Massa) lo dimostra.
Altrimenti si sarebbe bloccato Lewis Hamilton. O si sarebbe tentato di avere subito Jenson Button.

Guerriglia Dinanzi a questa prospettiva, Alonso per un po’ ha sorvolato, poi ha cominciato la sua guerra psicologica
preventiva a Sebastian. Come? Escludendolo a esempio con puntualità dai suoi favoriti
per il titolo, tanto da indicare— sin quando è stato possibile — Hamilton come maggior pretendente.
Aggiungendo come nessuno sia bravo quanto Lewis, col quale si odiava sino a ieri l’altro.
Poi sono cominciate le schermaglie in pista. E Monza, quando Vettel ha fatto mettere pericolosamente
due ruote nell’erba ad Alonso al velocissimo Curvone, ha acceso la miccia.
Proseguita a Suzuka, dove Alonso in qualifica si è lamentato di Vettel che non gli ha dato strada e ha spinto poi
la Ferrari a cercare una punizione per Sebastian. Infine la battutaccia sprezzante alla vigilia
di Nuova Delhi, quando Fernando ha spiegato come lui si batta «contro Adrian Newey»: ovvero il pilota delle
macchine del genio inglese è secondario.

Nervosismo é un Alonso insofferente, tormentato, per nulla allegro, che mentre offre dimostrazioni di bravura rare in
F.1, pensa al domani, a chi potrebbe essergli accanto rovinando gli equilibri che lui ha creato a Maranello.
Dove intende restare perché si trova benissimo. Ma alle sue condizioni.
Alonso è un grande professionista dalla testa gelida, capace di smontare una situazione in un baleno.
Quando capì che la McLaren sosteneva più Hamilton di lui, in un istante ruppe un contratto che doveva
proseguire per altri due anni e tornò alla più modesta Renault. Guai a ferirlo.

O io o Seb Nel momento migliore della sua carriera sta dando tutto alla Ferrari per conquistare il titolo, però sta anche cercando di dimostrare come una convivenza con Sebastian sarebbe difficile e rischiosa.
Lo fa col suo linguaggio, inviando messaggi subliminali e non. Chi conosce le situazioni decifra facilmente.
Il titolo mondiale conquistato con una Ferrari inferiore lo aiuterebbe.
Ma anche se non arrivasse, ha già dimostrato che il pilota numero 1, oggi, è indiscutibilmente lui.
Poi la Ferrari, per il futuro, faccia quello che vuole: Fernando si regolerà di conseguenza.
Sapendo che, nel caso, si libererà un posto alla Red Bull…

(31-10-2012, 01:24)NachoBcn escribió: No me jodas que la rusa se llama Emilia...